Ieri è stato il mio quarantesimo compleanno.
Di solito non mi interesso granchè dei mei compleanni, ma per un matematico, compiere quarant’anni significa aver raggiunto una tappa significativa e non per qualche numerologia strana e bizzarra. La medaglia Fields, il più prestigioso riconoscimento di questa disciplina, viene assegnata, solo a matematici sotto i quarant’anni. La matematica è uno sport per giovani.
Io non sono un matematico di professione, piuttosto un appassionato, quasi un matematico di strada.
Nella vita sono un ingegnere, specializzato in sicurezza, valutazione dei rischi, prevenzione incendi, rilevazioni fonometriche. Gestisco anche l’ attività imprenditoriale di famiglia (una tipografia creata da mio padre più di quarant’anni fa), sono circondato dai libri, ovunque, in azienda a casa: sono cresciuto tra copertine, carta, edizioni. Titolo dopo titolo.
Una volta, ero bambino, mio padre stampò un libro di matematica. Vi erano formule, stringhe di caratteri greci, dimostrazioni. Per me non avevano alcun senso. Quale messaggio si nascondeva dietro quelle pagine? Cos’era un logaritmo? ed una funzione? Uno “spazio di Hilbert”?
Me ne innamorai, decisi di imparare a decifrare quei geroglifici matematici, ad interpretare quel codice. Ecco la mia sfida. La matematica mi parve un nuovo linguaggio, universale. Ed è una passione che ho coltivato nel corso degli anni, in autonomia.
All’università, non mi sono iscritto a Matematica, ma ho studiato Matematica ad Ingegneria. Se la Matematica è il linguaggio della natura, volevo prima conoscere la realtà, il mondo delle applicazioni tecniche, come l’uomo usa la scienza.
Ho poi studiato Matematica da fisico. Tre anni fa, infatti, ho conseguito la seconda laurea in Fisica. Ho studiato da autodidatta, senza frequentare, nei fine settimana, quando ero libero dal lavoro. Non vi era nessuna finalità lavorativa. E’ stata un’ulteriore tappa di avvicinamento alla mia grande passione: la Matematica.
Mi accorgo di aver percorso molta strada da quando mi sono avvicinato per la prima volta al linguaggio della matematica, da quando con la mia maestra giocavo alle elementari con i regoli, da quel giorno che da bambino io aprì quel libro stampato da mio padre. E da allora mi stupisco ancora, sempre, di fronte ai numeri, ad una bella dimostrazione matematica.
Grazie a tutti per gli auguri per il mio quarantesimo compleanno.
Antonio Congedo